Ho proposto la world press photo exhibition una settimana fa ma ogni scusa era buona per rimandarla. 'Troppo noiosa' 'che roba è?!'. Finalmente, stamattina, complice una giornata di pioggia e senza impegni, ho convinto tutti.
Per tutte le informazioni più tecniche riguardanti la world press photo exhibition potete consultare direttamente il sito ad essa dedicata. In questo post vorrei parlarvi semplicemente della mia esperienza e di quello che mi ha trasmesso personalmente.
Eccoci quindi davanti alla prima foto: ragazze che imparano a nuotare nell'arcipelago di Zanzibar, opportunità non così scontata in un luogo in cui anche indossare un costume può essere visto come violazione alla cultura islamica. Niente male come inizio. Cominciamo ad orientarci in maniera autonoma ed ognuno di noi sceglie di fermarsi davanti al fotogramma che più lo colpisce. Ciascuno di essi offre uno spunto di riflessione, di attualità. Non quella raccontata dai telegiornali. In questo caso, sono i soggetti stessi della foto a parlare, a comunicarci qualcosa: Uno stato d'animo, una verità, una cultura.
Amici di Torino e dintorni, questa incredibile mostra di foto giornalismo ve la consiglio. E lo dice una che ha smesso di guardare telegiornali. Ve la consiglio perché ritengo che Tutto ciò che potrebbe in qualche modo insegnarci qualcosa che prima non sapevamo merita di essere considerato. Ve la consiglio, poi, perché quella che vedrete è davvero 'la storia che conta'.
World press photo 2018, Torino.
Dal 12 ottobre all'11 novembre 2018