La Mozzarella In Carrozza

Lo rifarei, di nuovo, “a caso”

La Mozzarella In Carrozza - Lo rifarei, di nuovo, “a caso”
Ginevra è una dimostrazione concreta di come la realtà, molto spesso, superi le aspettative. È stata una meta scelta “a caso”, quasi come quando si pesca un bigliettino alla cieca. Appena tornati dalle vacanze, avevamo ancora una settimana di ferie e le opzioni erano due: starcene a Torino e goderci la città semi vuota, o partire nuovamente. Del resto, le vacanze, arrivano una volta l’anno. 



E così, riapro le valigie appena svuotate e le riempio con le prime cose che mi capitano tra le mani. Vestiti, scarpe, accessori. Nuovamente, faccio tutto “a caso”, anche se, mentre piego, infilo e schiaccio per far sì che possa starci tutto, penso a chi parte con un solo zaino in spalla e riesce a metterci lo stretto necessario. Beati loro. Questa volta però, mi sto spingendo oltre: non solo non sto pensando troppo a cosa portarmi e cosa lasciare a casa; sto anche partendo per una città straniera senza aver prenotato l’hotel. Sì, anche quello è stato scelto...indovinate un po’? “A caso”. 

Arrivati a Ginevra, dopo aver percorso una bellissima strada panoramica, ci siamo fermati in due hotel, entrambi completi. Ammetto che al terzo tentativo ci stava cominciando a salire un po’ di ansia, ma finalmente sento la receptionist che mi dice “oui Madame, nous avons la disponibilité." Wow, résérvation fatta senza pensarci due volte. Che dire, anche l’hotel si è rivelato una bella sorpresa: curato, elegante, essenziale. (Design hotel f6, tue Ferrier,6 - Gènève)

A Ginevra, c’è tanto da visitare e scoprire: il maestoso Jet d’Eau, il centro storico, i parchi che sembrano giardini inglesi, l’orto botanico (gratuito e spettacolare), il palazzo delle Nazioni Unite e tanto altro ancora. Per non parlare di tutte le escursioni che si possono fare: noi abbiamo scelto Yvoire, piccolo borgo medievale che si affaccia su lago Lemano, dove sembra che il tempo si sia fermato. Da non perdere “le Jardin de cinq sens” e una sosta alla “Crêperie d’Yvoire”, dove gustare una tra le più buone crêpes francesi. 

Ci ritornerei? Senza ombra di dubbio. E lo rifarei, di nuovo, “a caso”.

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