Otranto, è stata una scelta logistica, il nostro tour del Salento è iniziato da qui, controcorrente, diversamente da coloro che oramai scelgono la Puglia per divertimento, noi abbiamo scelto lu sule, lu mare e lu ientu. Una scelta di cuore, una scelta di chi ha origini pugliesi ma che non aveva mai visto nulla al di sotto del Gargano.
Sveglia presto, colazione con pasticciotti (grazie @sole.del.mediterraneo), zaino carico e di corsa in macchina a percorrere chilometri.
Visti da un'altura, e le alture non mancano, l'argento e la geometria degli ulivi formano quadri tanto suggestivi e meravigliosi da fare pensare ad un'unica mente ispiratrice. Le strade invitano a godere il paesaggio in un susseguirsi di saliscendi. Campagne invitanti, scogliere a picco, mare che non ha nulla da invidiare ai paesi tropicali, borghi di casette bianche e città pregne di storia. Dall’alba dal faro della Palascia, al tramonto nella laguna di Porto Cesareo. Dal piccolo borgo di Nardò, ai trulli di Alberobello. Dalle vie di Lecce, fino alla punta del tacco di Santa Maria di Leuca. Paesaggi che non vedremo nemmeno nelle migliori fotografie. Un mix di colori mai visti prima.
"Otranto è l’anagramma di tornato" e qui, ci torneremo sicuramente.