Ricordo ancora il mio primo arrosto: secco, duro e asciutto. Praticamente immangiabile. Poi, dopo vari tentativi, ho capito qual è il vero 'segreto' per una carne morbida e tenera. In realtà sono due: la scelta della carne e la cottura, che deve essere lenta. Non pensate quindi di fare un buon arrosto con un pezzo di magatello cuocendolo per un'ora. Sì invece a tagli come cappello del prete, polpa di spalla o noce cotti a fuoco dolce per almeno un paio d'ore. Non vi resta che provare!
- Infarinate la carne su tutti i lati e rosolarla in olio evo ben caldo. Utilizzare una casseruola dai bordi altri di modo da non schizzare troppo.
- Una volta rosolata la carne, sfumate col vino e unite le carote tagliate a rondelle, la cipolla tritata, il sedano e l'alloro.
- Aggiungere acqua calda coprendo l'arrosto per metà, dopodiché coprire col coperchio e abbassare la fiamma al minimo.
- A metà cottura aggiungere il sale e man mano che serve aggiungere sempre dell'acqua calda.
- Passata la prima ora, premere la carne con il dito: se fa ancora resistenza prolungare la cottura, al contrario se la carne risulta morbida, lasciare addensare il sughetto e spegnere il fuoco.
- Fate riposare l'arrosto, dopodiché tagliatelo a fettine e irroratelo con il suo sughetto di accompagnamento.